Milano ha la capacità di produrre idee e prodotti di cui dovremmo andare fieri nel mondo.
Riportare l’artigianalità e l’uomo al centro del progetto è la nostra sfida alla globalizzazione e all’appiattimento del gusto che ci sta silenziosamente soffocando.
Non è un problema essere arrivati per primo o per ultimi ma di essere parte di questo sentimento di rinascita del “fatto a mano”.
Il sogno di poter ancora una volta essere contagiati dal un virus di positività da trasmettere al mondo esterno.